La campagna di vaccinazione, il green pass e e le colorazioni delle regioni stanno funzionando. Stiamo meglio di gran parte dei Paesi europei. Il sistema sanitario sta reggendo, la pressione sugli ospedali fortunatamente non è ancora preoccupante.
I dati epidemiologici ci dicono però che l’epidemia si sta muovendo progressivamente dall’Est europeo verso la Francia e l’Italia. La circolazione del virus è aumentata anche da noi, siamo arrivati a quasi 100 casi ogni 100 mila abitanti. Il ministro Speranza ha detto chiaramente che qualcosa bisogna fare mentre la domanda della settimana è stata questa: è giusto imporre restrizioni solo ai non immunizzati?
Politici e governatori di regione spingono in questa direzione. Il governo settimana prossima approverà un decreto che probabilmente prevederà una stretta per i non vaccinati. Per loro potrebbero scattare restrizioni nelle zone in fascia gialla o arancione. Si sta pensando infatti ad un doppio green pass: uno “rafforzato” (super green pass) nelle zone colorate solo per i vaccinati e i guariti, per poter andare a cinema, teatri, ristoranti, musei, stadi ecc., e uno riservato ai non vaccinati ottenibile col tampone, per lavorare e per i servizi essenziali (supermercati, farmacia ecc.).
A mio avviso non ci potrà essere altra evoluzione diversa da questa. Ce lo suggeriscono i dati, oggi incontrovertibili. Il virus circola maggiormente dove la campagna vaccinale è andata a rilento, come sta succedendo in diversi paesi europei che considerano l’Italia come un modello da seguire (in Austria da domani scatterà il lockdown per tutti, dopo una settimana in cui ha interessato solo i non vaccinati), mentre i contagi e le terapie intensive Covid riguardano soprattutto i soggetti non vaccinati. Queste sono condizioni che inevitabilmente portano ad un nuovo lockdown, con chiusure di attività che non possiamo più permetterci.
È meglio chiudere il Paese o limitare le restrizioni ai non vaccinati? La risposta mi sembra scontata.
Inoltre, in una situazione di alta circolazione del virus, credo che il green pass ottenuto con il tampone diventi completamente inutile. Esso, infatti, è come un’istantanea, ci dice che in quel momento la persona non è infetta, e quindi contagiosa. Tuttavia, essendo in presenza di un virus molto diffuso e di una stagione fredda con predilezione degli ambienti chiusi, le 48 ore di validità del tampone diventano eccessive. Ci si può infettare in qualsiasi momento e più facilmente rispetto ad una situazione di basso contagio. Vedremo cosa succederà.
Concludo con l’obbligo vaccinale. Se ne sta cominciando a parlare seriamente. In Austria il vaccino antiCovid sarà obbligatorio per tutti dal primo febbraio 2022, primo paese europeo e quarto al mondo. Facilmente succederà anche da noi. Professori ordinari di Diritto costituzionale hanno affermato in settimana che, a fronte di un aggravamento della situazione pandemica, si potrebbe decidere di arrivare all’obbligo vaccinale per la tutela della Salute Pubblica. Io invece ancora mi chiedo che cosa si stia aspettando.