Gennaro Sangiuliano è l’ex ministro italiano della Cultura che da qualche giorno si trova impelagato in un’imbarazzante vicenda di gossip che sta tenendo banco nel dibattito politico italiano e che ha portato alle sue dimissioni da ministro, inizialmente respinte dalla premier, successivamente ripresentate in maniera irrevocabile per l’eccessivo clamore mediatico dei fatti.
Tutto è cominciato quando l’imprenditrice ed ex comunicatrice Maria Rosaria Boccia, a fine agosto, ha comunicato sui suoi siti social la propria nomina a consigliera del ministro della Cultura per i Grandi eventi. L’incarico è stato subito negato dal dicastero e dallo stesso ministro, da lì il terremoto, con un botta e risposta consumato in Tv e sui social che ha appassionato gli italiani e che ha messo in imbarazzo lo stesso governo.
L’ex ministro ha detto di aver avuto intenzione di nominarla, tuttavia a causa di una relazione affettiva nata tra di loro ha poi ritenuto opportuno bloccare la nomina, già firmata ma non ancora approvata. Sangiuliano ha quindi affermato, nel corso di una diretta di un quarto d’ora sul tg1, che le trasferte di Boccia, che lo accompagnava in diversi viaggi istituzionali, venivano pagate da lui (mostrando gli estratti conti) e non dal ministero, e che la stessa Boccia non è mai venuta a conoscenza di informazioni riservate, come quelle legate al prossimo G7 della cultura che si terrà in Campania dal 19 al 21 settembre. Infine ha affermato di non essere in alcun modo ricattabile e ha chiesto (commuovendosi in diretta) pubblicamente scusa alla moglie e alla premier Giorgia Meloni.
Boccia ha smentito il ministro su più passaggi: dice di aver avuto la nomina (ha postato sui social degli audio a tale proposito), che il ministero pagava le sue trasferte (afferma di aver viaggiato anche in un’auto ministeriale da sola senza pagare nulla e di essere andata con lui al concerto dei Coldplay in auto blu), e di aver avuto accesso ad informazioni riservate sull’organizzazione del G7 a Pompei (ha anche registrato dei video con degli occhiali smart all’interno dei palazzi a conferma delle sue affermazioni).
In sostanza si è trattato della storia più vecchia del mondo, tra chi detiene un potere e l’amante che, delusa, si vendica mettendo in difficoltà il primo. Il tutto è andato in onda in chiave tragicomica, soprattutto se consideriamo che da un parte c’era un ministro della Repubblica e dall’altra una perfetta sconosciuta che smentiva in tempo reale non solo il ministro ma addirittura la premier Giorgia Meloni intervenuta inizialmente a difesa del ministro.
È una storia raccapricciante, con un uomo all’angolo e una donna pronta a infilzarlo e finirlo, e con l’attesa degli italiani per la stoccata puntuale sui social, una vera e propria soap opera. Le opposizioni di governo hanno cercato di cavalcare l’onda, ma di politico c’era poco. È una storia che in fondo riguarda tanti politici, di destra e di sinistra, che sanno dell’esistenza di donne che pescano a traina, molte volte ci cascano e magari si difendono meglio di Sangiuliano, però sanno anche che l’imperativo per loro deve essere sempre “viva la famiglia tradizionale”, quella degli altri.
Se di politico c’è poco, sono tanti invece gli aspetti imbarazzanti venuti fuori da questa storia di bassa lega e di cui ora siamo a conoscenza. Ad esempio ora sappiamo che esponenti politici, con incarichi verticistici e di grande responsabilità, possono portarsi dietro liberamente personaggi, magari conosciuti un’ora prima, che si trovano a girare per i palazzi e gli eventi di caratura internazionale senza avere alcun ruolo e senza ricevere controlli, con possibilità di carpire segreti e avere informazioni delicate a piacimento. Incredibile.
Grazie a Maria Rosaria Boccia abbiamo capito inoltre che i consulenti guadagnano tantissimo (a lei a onore del vero la nomina era stata proposta a titolo gratuito) e che vengono piazzati lì col telecomando, possono essere nominati amici, amanti, o chiunque possa tornare utile. Favoritismi a gogo. È possibile che per fare l’insegnante di sostegno e fare la fame a Milano servano laurea, master, corsi post laurea, crediti formativi mangiasoldi ecc, mentre per portare a casa un po’ di soldi pubblici facili potrebbe bastare un’amicizia o un letto? Nei prossimi giorni la dottoressa Boccia potrebbe smascherare altre trame di palazzo, in questo senso diventerebbe davvero un mito.
Intanto è stato nominato il nuovo ministro della Cultura, il giornalista Alessandro Giuli, anche lui non laureato, mentre di Sangiuliano sono rimaste le sue scuse alla moglie e a Giorgia Meloni, non agli italiani. D’altra parte ha lavorato anche in questi giorni: il ministero della Cultura è preposto alla tutela della Cultura, del patrimonio artistico e dello spettacolo. Quest’ultimo non è mancato.