Questa settimana ho compiuto 50 anni. Un passaggio importante, di quelli che ti portano inevitabilmente a fare delle riflessioni.
Quando ti chiedono quanti anni hai dici l’età, 50 anni, e capisci che sei diventato davvero grande. Te ne accorgi anche dalla risposta che ti dà l’interlocutore. Prima quando dicevo l’età mi rispondeva: “vabbè sei giovane”, adesso quando dico l’età la risposta è “vabbè non li dimostri”.
È la certificazione dell’età matura, dell’età in cui capisci di avere imparato qualcosa e di poterla insegnare alle persone a cui tieni veramente. Cosa mi sentirei di consigliare?
Innanzitutto di vivere di entusiasmo, affrontando le sfide della vita con slancio, con energia, e vedendo in ogni situazione un’opportunità per migliorarsi. Mai fermarsi a rimuginare sul passato, anche se bellissimo, niente nostalgia. Il futuro deve essere immaginato più bello del presente e del passato. A mio avviso chi vive di ricordi può considerarsi, in parte, già morto.
Altro aspetto che considero fondamentale: non essere invidiosi. Ho avuto tanti amici facoltosi e intelligenti, se fossi stato invidioso avrei vissuto male e sarei stato allontanato, perché l’invidioso non piace, e chi gli sta intorno se ne accorge. Conoscere gente che “ce la fa”, che brucia le tappe, è da considerare una fortuna, anzi bisogna fare il tifo per loro, perché tu sei nella loro cerchia di amici, e di questo puoi solo beneficiare, per migliorarti, per darti un tono e per conoscere meglio il mondo.
Le persone da allontanare sono quelle tossiche, negative, scontrose, poco propense, per natura, all’allegria e al buonumore. Certamente non bisogna vivere di solo sollazzo, quando c’è da lavorare, da ottenere dei risultati, l’impegno deve essere totale. Il mondo va a mille, e il motto americano “swim or sink” (nuota o affondi) è sempre più attuale.
A 50 anni, inoltre, tanti di noi hanno figli. Cosa direi a un genitore? Direi di non indicare la strada ai propri figli, ma di prepararli, moralmente e culturalmente, per la loro strada, che sarà sicuramente diversa dalla nostra. L’imperativo deve essere il seguente: studiare, sempre. Potrai essere intelligente quanto vuoi, tuttavia se non sei preparato andrai abbastanza in là, ma non lontano. Dietro ogni successo ci sono i sacrifici fatti per essere preparati al punto giusto. Il binomio intelligenza-preparazione è l’unico davvero vincente.
Quello odierno è stato un editoriale un po’ insolito, diverso dai miei consueti deliri domenicali. Come mai l’ho scritto? Così, perché mi andava. E qui mi collego ad un altro dono della vita, che non deve mai mancare e per il quale bisogna lottare: la libertà.
Mi riferisco alla libertà di esprimere un’opinione, di comportarsi in un determinato modo e, soprattutto, di scegliere, in qualsiasi situazione. Per essere liberi occorre chiedere pochi favori agli altri, per non essere ricattabili e condizionati nelle scelte, e studiare, leggere, informarsi, per non essere in difficoltà (poco liberi) quando c’è da argomentare. Puoi essere ricco, ma se non sei colto perdi la libertà in diversi contesti. La cultura rende liberi.
Ciao a tutti e auguri a me.