Avamposto sicuro

Analisi sul presente e sul futuro

  • di Antonio Martino

LA VECCHIA EUROPA SALVERA’ LA GIOVANE UCRAINA?

13 Luglio 2025

A Roma si è tenuta la Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina dove si è parlato di investimenti e di come organizzare la rinascita del Paese.

Oltre alla nostra premier Meloni e al nostro presidente Mattarella, erano presenti vari leader europei, quello tedesco Merz, quello spagnolo Sanchez, il polacco Tusk, l’albanese Rama, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio europeo Costa e il presidente ucraino Zelensky. Per l’America era presente un ex generale come inviato speciale di Trump. Sicuramente una presenza importante, ma non un segnale di grande partecipazione e attenzione da parte del presidente USA.

Sono stati annunciati impegni finanziari per 10 miliardi di euro, con importanti accordi tra le partecipate europee e le omologhe aziende ucraine. Sono arrivati imprenditori provenienti da vari Paesi europei che hanno dialogato con le imprese ucraine. L’obiettivo è la ricostruzione del paese, dalle infrastrutture essenziali alle reti idriche, dai trasporti agli ospedali e alle case distrutte dalle bombe. Si è calcolato che finora sia stato raso al suolo da 5 al 20% del patrimonio edilizio delle varie città. Servono aiuti economici, attrezzature, ingegneri e architetti.

Ho trovato significativo il collegamento in video conferenza con Londra dove si teneva un altro importante vertice tra il leader inglese Starmer e quello francese Macron. Si è trattato di summit dove è stato siglato un accordo storico per il dispiegamento di un ombrello atomico franco-britannico a difesa dell’intera Europa.

La Conferenza di Roma potrebbe sembrare paradossale, parlare di ricostruzione mentre sono ancora in corso i bombardamenti, ma così non è. Il messaggio è chiaro e ha un triplice destinatario: Kiev, che non deve mai sentirsi sola, Putin, che deve avere ben presente che il sostegno europeo non mancherà né ora né in futuro, e Trump, che deve percepire un’Europa finalmente unita e decisionista come mai in passato.

La guerra in Ucraina è di difficile soluzione, perché si tratta di un conflitto in cui i protagonisti non hanno mai definito con chiarezza cosa significa per loro vincere o perdere. La situazione attualmente è in fase di stallo: l’Occidente arma gli ucraini abbastanza per non perdere ma non al punto da farli vincere. Ecco allora a che cosa servono le riunioni e le decisioni prese dai leader europei: cercare una via d’uscita.

I 10 miliardi stanziati per Kiev, come deciso dalla Conferenza di Roma, con cui verranno anche acquistate le batterie Patriot (sistemi antiaerei americani, gli unici in grado di intercettare i missili russi) e le sanzioni contro l’economia russa, che colpiscono essenzialmente l’energia e la rete bancaria, sono deterrenti per aumentare la pressione su Mosca e spingerla verso un cessate il fuoco definitivo.

Le decisioni prese indicano anche la volontà di non andare a rimorchio degli Stati Uniti e di non proseguire aspettando le mosse di Trump o le sue frasi roboanti.

E proprio in questa ottica il Patto atomico per l’Europa siglato da Parigi e Londra, le uniche due potenze nucleari del nostro continente, serve a bypassare l’ambiguità di Donald Trump, che è arrivato addirittura a mettere in dubbio la fedeltà all’articolo 5 della Nato, che impone una reazione collettiva nel caso di un’aggressione ad uno stato membro. Francesi e inglesi si prendono la responsabilità di garantire una difesa atomica congiunta a tutto il continente. Come dire: caro Trump facciamo da soli.

In definitiva il conflitto in Ucraina sta inducendo l’Europa a rimboccarsi le maniche e ad escogitare soluzioni senza il classico ombrello americano, per porre fine alla guerra e per proteggere se stessa da eventuali minacce future. Da Roma e Parigi, inoltre, arrivano segnali di speranza per Kiev, stanca di interfacciarsi con due personaggi singolari quali sono Putin e Trump. Il primo tremendamente cinico, il secondo eccessivamente volubile.

Posted in: Politica internazionale Tagged: Conferenza di Roma, conflitto in Ucraina, Donald Trump, Giorgia Meloni, Guerra in Ucraina, Meloni, Patto atomico per l'Europa, Ricostruzione dell'Ucraina, Trump, Ucraina

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