È gelo tra Italia e Francia sulla gestione dei migranti. Da alcune settimane sta andando in onda una vera e propria telenovela con attacchi da parte dell’Eliseo, intervallati da aperture (solo a parole) del presidente Macron, nei confronti delle politiche di accoglienza del nostro governo.
Prima c’è stato l’attacco del ministro dell’Interno francese, Darmanin, che ha definito Meloni “incapace” di risolvere i problemi migratori dell’Italia, poi è arrivata la critica del capo del partito di Macron, Sejourné, che ha definito la politica sull’immigrazione del nostro governo “ingiusta, disumana e inefficace”.
Segnali di disgelo sono arrivati dalle parole del presidente francese Macron, che ha incontrato la premier italiana prima al Consiglio d’Europa in Islanda e successivamente al G7 di Hiroshima in Giappone: “l’Italia non può essere lasciata da sola”, “serve una strategia comune”, “non sottostimo la fortissima pressione che subisce l’Italia come Paese di primo arrivo”.
In definitiva da una parte si critica, dall’altra si tende la mano. Un modo di fare sbagliato, che denota una mancanza di pensiero unanime all’interno della squadra del presidente Macron, oppure una volontà di colpire senza tuttavia lasciare strascichi diplomatici. Delle due l’una, e in entrambi i casi Macron non sta facendo una bella figura.
Alla base delle tensioni c’è sicuramente il fatto che la presunta gestione errata del fenomeno migratorio da parte dell’Italia porti ad un maggiore numero di arrivi anche in Francia, tuttavia credo che un ruolo importante lo giochino le questioni politiche interne.
In Francia il partito di Macron non se la passa bene, montano le proteste e serpeggia la paura, anzi il terrore, che la nazione potrebbe essere governata a breve dalla destra del Front National di Marine Le Pen, partito spesso accostato alla nostra attuale compagine di governo.
Attaccare il nostro governo sta diventando per il partito di Macron quasi un modo per dissuadere i propri connazionali a votare Le Pen.
Non gli va però tanto bene, da pochi giorni Bruxelles ha fatto sapere infatti che l’Italia sta crescendo più della stessa Francia e della Germania, con un rialzo dell’1.5% del Pil, superiore di 0.4 punti rispetto a quanto stimato in inverno. Francesi rosiconi?