La tensione tra Ucraina e Russia non tende a diminuire. La settimana era partita con la frenata di Putin e l’annuncio del ritiro delle truppe dal confine ucraino secondo un programma pianificato, indipendentemente dalle pressioni occidentali.
Questo ripiegamento non è avvenuto, per cui politici ed esponenti militari di tutto il mondo occidentale hanno accusato la Russia non solo di mentire ma addirittura di aumentare le sue forze militari intorno all’Ucraina. È il preludio di un’invasione?
Secondo gli analisti si tratta di un film già visto. Nel 2014, infatti, la Russia dopo avere annunciato il ritiro delle truppe dall’Ucraina, la invase con successiva annessione della Crimea (penisola a Sud dell’Ucraina, a cui fu ceduta dopo lo scioglimento dell’Unione Sovietica, nel 1991. Cessione mai accettata dalla Russia).
Quali sono invece le intenzioni attuali di Putin? Vuole finire il lavoro già cominciato con l’annessione della Crimea? O vuole contrastare l’espansione a est della NATO, che rappresenta la vera preoccupazione del presidente russo?
Dopo la fine della Guerra Fredda l’Alleanza atlantica, a guida americana, ha accolto tra i suoi membri diversi paesi che precedentemente erano sotto l’influenza sovietica, dalla Polonia all’Ungheria, dalla Repubblica Ceca alla Romania. Per Putin si è trattato di un’espansione dell’Occidente, quasi di una minaccia militare. In questi giorni lo ha fatto capire in tutti i modi: “non accetteremo mai l’allargamento della NATO fino ai nostri confini”. In sostanza non accetterà mai un ingresso dell’Ucraina nella Alleanza atlantica. A suo avviso russi, ucraini e bielorussi sono un solo popolo.
In settimana il presidente francese Macron e il cancelliere tedesco Scholz hanno incontrato il presidente russo Vladimir Putin per cercare una soluzione alla crisi: niente da fare. A breve toccherà al nostro presidente del Consiglio Mario Draghi, che si recherà in Russia nel tentativo di mediare per un faccia a faccia tra Putin e il presidente ucraino Zelensky. L’Italia non ha la possibilità di mettere sul tavolo petrolio, soldi o un esercito tale da fare paura a chiunque, però manderà in missione un leader, Mario Draghi, che per il suo passato può ben rappresentare la volontà dell’intero continente europeo. Vedremo se riuscirà dove il presidente francese e il cancelliere tedesco hanno fallito.
Sicuramente l’Europa appare più compatta rispetto al passato. Non fu così ai tempi dell’annessione della Crimea. Tutti i paesi della NATO si stanno mostrando uniti e d’accordo sulla pronta reazione che ci sarà qualora la Russia dovesse invadere l’Ucraina: sanzioni pesanti, e ad essere colpite sarebbero soprattutto le esportazioni di gas.
L’Italia si sta comportando da alleato serio e fedele nonostante la chiusura dei rubinetti russi sarebbe un’ulteriore mazzata alla crisi energetica che sta colpendo il nostro paese. Il costo del gas è cresciuto a causa delle crescenti richieste da parte di tutto il mondo, in primis dalla Cina che vuole sostituire il carbone con il gas per mantenere gli impegni presi in tema di clima. Pagheremo di più il gas e ci mangeremo le mani per avere sempre dato retta alle ipocrisie ambientaliste. Gli impianti bloccati nel Mare Adriatico gridano vendetta. Ma di questo parleremo un’altra volta.
Tornando alla crisi in Ucraina e alla compattezza occidentale, Putin ha capito che stavolta il nemico è tosto. Il leader russo potrebbe spuntarla sul mancato ingresso dell’Ucraina nella NATO, ma non sarà mai accontentato circa una cessazione di tutte le attività militari dell’Alleanza nell’Europa orientale.
Nonostante la sensazione che la strada della diplomazia sia ancora aperta, la possibilità di un’invasione è tuttavia molta alta. Soprattutto se il presidente degli Stati Uniti d’America si esprime in questi termini: “abbiamo forti risorse di intelligence, so quello che dico: la Russia invaderà l’Ucraina”.
In queste ore si sta pensando ad un falso pretesto creato ad arte dalla Russia, quale potrebbe essere un attacco ai civili filorussi presenti nelle regione orientale dell’Ucraina. Strategia, questa, già utilizzata in passato secondo gli analisti. Vedremo cosa succederà.
Ci aspetta una settimana caldissima. Attacca o non attacca? E quale sarà la reazione degli ucraini? Biden ha detto che non invierà truppe ma aiuti. E se ci saranno tanti morti, quale sarà la risposta della NATO? Solo sanzioni?
Io trovo surreale quello che sta succedendo: ci sono soldati e mezzi militari schierati, c’è un susseguirsi di incontri diplomatici, e nessuno riesce a capirci nulla. È proprio vero il celebre detto di Churchill: “la Russia è un indovinello avvolto in un mistero all’interno di un enigma”.