In settimana si è parlato molto di turismo, grazie anche alla riunione dei ministri del Turismo del G20, presieduta dall’Italia. Il comparto turistico riveste un ruolo chiave per l’Italia, tra le prime potenze turistiche al mondo.
Si tratta di un settore che genera, con il suo indotto, oltre il 13% del Pil, più della media dell’UE, che si attesta intorno al 10%. Nel turismo, inoltre, lavora circa il 7% degli occupati italiani, e intorno ad esso gravitano settori di primo piano per il nostro Paese, uno su tutti l’agroalimentare. Senza dimenticare i trasporti (anche marittimi), le attività culturali e ricreative, la moda e il commercio.
Il governo italiano è al lavoro per far ripartire il turismo in vista dell’estate. Attualmente per spostarsi tra regioni di colore diverso occorre una certificazione che attesti l’avventura vaccinazione, l’avvenuta guarigione dal Covid o il risultato negativo di un tampone molecolare o antigienico effettuato nelle 48 ore precedenti. Questa certificazione diventerà una documento unico a partire da metà maggio, data in cui sarà possibile per i turisti stranieri venire in Italia senza fare la quarantena, come invece succede oggi, purché muniti della certificazione attestante una delle tre condizioni descritte sopra.
Per uniformare le modalità e la durata delle certificazioni tra i vari paesi europei a metà giugno ci sarà un “Green pass europeo”, digitale e attestante le tre solite condizioni, che sarà caricato su una piattaforma tecnologica facilmente accessibile da tutti gli Stati membri.
A mio avviso Draghi si sta muovendo con grande determinazione, proprio ieri ha sollecitato a gran voce l’Europa a procedere con la massima rapidità al certificato verde. D’altra parte gli altri paesi europei non sono intrecciati col turismo come noi italiani, che a differenza degli altri potremmo beneficiare di un’imminente occasione di rilancio. Fondamentale è anche la strategia interna. Bene in questo senso la vaccinazione di massa nelle isole minori.
Io personalmente però procederei all’allentamento delle attuali restrizioni, considerata l’ottima progressione della campagna vaccinale (quasi 18 milioni di italiani hanno ricevuto almeno una dose) e l’attuale situazione epidemiologica mondiale. Eliminerei fin da subito il coprifuoco: ogni sera si perdono milioni di fatturato. Ormai è scientificamente provato che il virus all’aria aperta si diffonda meno, che senso ha chiudere tutto alle 22?
La facilità con cui è possibile effettuare un tampone deve inoltre favorire la cancellazione di alcune limitazioni, quali ad esempio il limite del 50% di capienza sui treni per le località turistiche. Servono più treni e aerei covid-free: accessi consentiti ai soli passeggeri negativi al covid. Altra proposta: visto l’altissimo numero di vaccinati e guariti, perché non aprire fin da subito i locali al chiuso a questi soggetti?
In conclusione bisogna agire velocemente e in maniera oculata, consapevoli che il turismo sia una delle chiavi per rilanciare il Paese nel futuro prossimo. La risolutezza mostrata da Draghi in questi giorni fa ben sperare.