Approvato all’unanimità dal Consiglio dei ministri il decreto che rafforza le misure anti-Covid. Ci sarà un green pass “rafforzato” che si ottiene con la vaccinazione o la guarigione e un green pass “base” ottenibile col tampone (per i non vaccinati).
Questa differenziazione sarà operativa dal 6 dicembre al 15 gennaio, salvo proroghe. Per accedere a bar, ristoranti, discoteche e locali pubblici al chiuso servirà il green pass rafforzato, già a partire dalla zona bianca. Mentre per piscine, palestre e circoli sportivi servirà il green pass rafforzato solo a partire dalla zona arancione (nelle bianche e nelle gialle basta quello base). Le limitazioni agli spostamenti e le chiusure scatteranno per tutti, anche per i vaccinati, in zona rossa (più di 150 casi su 100 mila abitanti, 40% di letti occupati in area medica e il 30% in terapia intensiva).
Green pass previsto anche per i mezzi pubblici (basta quello base), mentre l’obbligo vaccinale, finora previsto per il personale sanitario e delle Rsa, verrà esteso anche alle forze dell’ordine e al personale scolastico. Restano invariati la tipologia e la durata dei tamponi.
Si tratta di un provvedimento che ha un unico preciso obiettivo: salvare il periodo natalizio, quando inevitabilmente aumenteranno i momenti conviviali e di assembramento. È un’ulteriore stretta per i non vaccinati che, si spera, potrebbe indurli a cambiare idea. Impresa difficile, perché è rimasto lo zoccolo duro. Da qui la decisone, a mio avviso, di ampliare le categorie obbligate a vaccinarsi. È un lento avvicinarsi all’obbligatorietà vaccinale per tutti.
Io personalmente credo che prima arrivi e meglio sarà, soprattutto alla luce della lieve resistenza alla terza dose da parte di una discreta percentuale di vaccinati. Questa riluttanza aumenta la platea di coloro che potrebbero infettarsi più facilmente (insieme a non vaccinati) e favorisce la deleteria circolazione del virus. Le notizie di questi giorni, infatti, dimostrano che il virus va incontro a mutazioni pericolose soprattutto nei posti dove circola più facilmente. Non a caso la “preoccupante” variante Omicron è comparsa qualche giorno fa in Sudafrica dove è vaccinato solo il 23% della popolazione. Più chiaro di così…