Incontro tra il presidente cinese Xi Jinping e il presidente russo Vladimir Putin nel giorno della cerimonia inaugurale delle Olimpiadi invernali di Pechino. Tra i due c’è grande sintonia.
Nel corso dell’incontro è stato siglato un accordo energetico con cui la Russia fornirà enormi quantità di gas e petrolio alla Cina. I due leader, inoltre, hanno espressamente detto di essere contrari all’espansione della NATO verso est e hanno accusato gli USA di volere creare instabilità nei territori vicini a entrambi i Paesi. È un chiaro riferimento alle proteste anti-cinesi a Hong Kong, fomentate a loro dire dagli americani, e alla crisi in Ucraina.
Per contrastare queste interferenze Russia e Cina “rafforzeranno la loro cooperazione nelle aree interessate”. Putin e Xi Jinping hanno poi elogiato le relazioni tra i loro paesi, e si sono definiti “cari amici”.
Si tratta di un’alleanza anti Occidente bella e buona, che fa aumentare i timori per l’attuale crisi in Ucraina.
L’America alza la voce e l’Europa gli va dietro, ma quest’ultima in realtà non esiste militarmente. Manca un esercito europeo unico (che faccia più paura dei piccoli contingenti inviati dai singoli stati nei teatri più critici) e agli occhi del mondo l’Europa viene vista come una debole accozzaglia di paesi che si muovono autonomamente.
Ne sono una dimostrazione le telefonate di questi giorni di Macron a Putin come tentativo di mediazione per la crisi in Ucraina. Macron è l’Europa? Non mi sembra.
Io non voglio apparire come un renziano, ma qualche hanno fa il Matteo fiorentino parlò a più riprese della necessità della creazione degli Stati Uniti d’Europa, unico modo per non essere stritolati economicamente dalle superpotenze e potersi sedere al tavolo dei potenti con il giusto potere contrattuale. Concordo pienamente.