La Camera ha approvato la proposta di legge per l’istituzione di una Commissione d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza Covid in Italia. Dopo la pausa estiva toccherà al Sento. Sarà una Commissione bicamerale, composta in modo proporzionale da deputati e senatori di tutti i partiti e avrà funzione ispettiva e di indagine.
È stata una seduta ad altissima tensione con il presidente del M5S Giuseppe Conte e il deputato del Pd Roberto Speranza che hanno definito la Commissione una farsa, un tribunale politico (all’epoca dei fatti rispettivamente premier e ministro della Salute e attualmente al centro dell’inchiesta).
Conte e Speranza erano già stati indagati in precedenza per omicidio ed epidemia colposi dalla Procura di Bergamo per presunti ritardi nell’adozione della zona rossa nella Bergamasca. L’8 giugno il tribunale dei ministri di Brescia ha archiviato l’inchiesta perché il “fatto non sussiste”.
Con il via libera di questa settimana avremo invece una commissione d’inchiesta che indagherà su due anni di gestione della salute degli italiani, in particolare sulla bontà del green pass, sulle procedure autorizzative dei vaccini antiCovid, sulla loro obbligatorietà e sui loro effetti avversi, su alcune scelte mediche (ad esempio la Tachipirina e la vigile attesa) e su provvedimenti considerati eccessivamente restrittivi e carenti di giustificazione.
A mio avviso indagare su ciò che è successo ai tempi della pandemia può essere giusto se vengono presi di mira alcuni aspetti quali il business sulle mascherine pagate a peso d’oro, o sui ventilatori comprati da privati e abbandonati, o sui soldi buttati in inutili banchi con le rotelle. Sicuramente c’è chi ha speculato e lucrato, non può passare tutto in cavalleria.
Credo tuttavia che i vertici politici e i medici dell’epoca abbiano sicuramente operato con scienza e coscienza. Il loro operato va valutato con tutta la tolleranza possibile e senza dimenticare che nelle scelte di allora c’erano comunque spirito unitario e condivisione tra le forze politiche. Il governo si affidò ai dirigenti dell’Istituto Superiore di Sanità, ad un Comitato tecnico-scientifico e ad una struttura commissariale, cos’altro doveva fare? Cosa avrebbe fatto un altro governo, si sarebbe affidato a politici dalla scienza infusa? Le restrizioni, il green pass e i vaccini obbligatori erano suggeriti dai tecnici, e a mio parere hanno inciso positivamente sulla trasmissione del contagio.
Capitolo vaccini: come si fa a fare le pulci ad un governo sui vaccini quando in tutto il mondo ne sono state somministrate circa 13 miliardi di dosi? Con migliaia di morti negli ospedali il governo doveva differenziarsi dal resto del pianeta?
L’unica certezza che abbiamo allo stato attuale è che facendo ricorso alle restrizioni e alla vaccinazione l’infezione è sparita. Cosa sarebbe successo senza il vaccino non lo saprà mai nessuno, qualsiasi teoria è destinata a rimanere tale, senza un riscontro pratico che gli dia valore. Personalmente credo che la malattia sarebbe sparita ugualmente, ma ci sarebbe voluto più tempo e con più morti sul campo.
Concludo con i medici, spesso tirati in ballo per i morti da Covid. Ricordiamoci sempre che sono stati degli eroi, che hanno lottato contro il virus a “mani nude”, senza alcun dato scientifico a disposizione, e che andavano sul posto di lavoro dove c’erano ad aspettarli persone malate che tramettevano la morte.