Silvio Berlusconi è stato a mio avviso uno dei più grandi personaggi della storia d’Italia. In questi giorni è stato scritto di tutto su di lui, e per la sua morte c’è stato un cerimoniale che è andato oltre ogni protocollo istituzionale.
Ci sono stai i funerali di Stato che per legge spettano a tutti gli ex capi di governo o a personalità particolarmente rilevanti, c’è stata una giornata di lutto nazionale (su cui non c’è una legge e che non è stato mai concesso per la morte di un ex premier, ma solo per alcuni ex presidenti della repubblica), e c’è stata la sospensione dell’attività istituzionale di Camera e Senato. Silvio Berlusconi meritava tutto questo.
Siamo davanti alla scomparsa di un uomo che ha fatto la storia di questo Paese. Quattro volte presidente del Consiglio, ha passato più giorni (3339) di tutti a Palazzo Chigi nella storia della nostra Repubblica, più di De Gasperi, Andreotti ecc.
È stato il più grande imprenditore della storia italiana. Partito da zero è diventato il protagonista assoluto in tutti gli ambiti imprenditoriali in cui ha lavorato, raggiungendo il massimo e diventando il numero uno indiscusso: edilizia (ha costruito Milano 2 e Milano 3), editoria (acquistando la Arnaldo Mondadori è diventato il primo editore italiano nel settore libri e periodici), televisione e spettacolo (ha inventato la tv commerciale sfidando il monopolio Rai: Fininvest/Mediaset), calcio (il suo Milan è diventata la prima squadra al mondo).
Una persona straordinaria, un visionario, un uomo che aveva delle idee pazzesche che poi diventavano reali e vincenti: un innovatore, una persona geniale che ha primeggiato ovunque, ineguagliabile. Stento a trovare nella storia d’Italia un uomo del genere.
In politica è stato il personaggio più divisivo di sempre, o lo amavi follemente o lo odiavi (lo è stato anche subito dopo la morte con le polemiche, ridicole, sull’opportunità dei funerali di Stato). Ha creato un partito dal nome semplice e patriottico, Forza Italia, ha guidato il Paese per tanti anni, si è relazionato con i leader mondiali della sua epoca e ha rivestito un ruolo importante, riconosciutogli, come mediatore tra le superpotenze rivali del mondo.
Tuttavia non c’è una legge, una riforma che identifichi veramente il politico Berlusconi. A mio avviso non è riuscito a realizzare totalmente le sue idee come invece è successo nella sua vita imprenditoriale. La causa è da ricercare essenzialmente nel sistema politico italiano che non ti consente di essere davvero vincitore alle elezioni politiche. Berlusconi è sempre stato, infatti, il leader di una destra eterogenea, conflittuale, che si ricompattava solo alle elezioni, vincendole.
Nella sua azione politica ha sempre dovuto tener conto delle intemperanze degli alleati, non riuscendo in pieno a mettere in atto le sue idee, che forse si sarebbero potute rilevare vincenti com’è successo nella vita privata. Non lo sapremo mai. D’altra parte non c’è politico italiano che abbia potuto lasciare un’impronta davvero importante, basta guardare la velocità con cui cadono e si formano i governi italiani rispetto agli altri Paesi.
Berlusconi, inoltre, ha avuto una lunga storia giudiziaria: è stato imputato in più di 30 processi nei quali sono stati contestati tantissimi reati (corruzione, associazione mafiosa, concorso in strage, concussione, prostituzione minorile, vilipendio all’ordine giudiziario, falso in bilancio), tuttavia c’è stata solo una condanna per frode fiscale, per il resto solo assoluzioni o prescrizioni.
Il giudizio sulla vita politica di Berlusconi lo darà la storia, ora è il momento del cordoglio, in cui emergono tutte le virtù della persona deceduta. Guardando al futuro, però, credo che il Silvio nazionale sarà, meritatamente, nei libri di storia, e chi si soffermerà sulla sua biografia non potrà che respirare aria di grandezza e unicità.