Per il sottoscritto sarebbe stato giusto andare al voto. Le contraddizioni patetiche dei partiti, tra quanto detto in passato e quanto fatto in questi giorni, hanno rafforzato ancora di più questa mia convinzione. Così non è stato.
In settimana è successo quanto segue: Mario Draghi ha sciolto la riserva accettando l’incarico di formare il nuovo governo in qualità di Presidente del Consiglio e ha presentato la lista dei ministri, 4 del M5S, 3 per Lega, Forza Italia e Pd, 1 per Italia Viva e Leu (15 politici e 8 tecnici). Tanti di loro sono del nord, cinque lombardi. Ieri si è tenuto il giuramento, mentre settimana prossima verrà chiesta la fiducia alle Camere.
Io personalmente, escluse le elezioni, avrei preferito un governo di soli tecnici, che sarebbe stato comunque accettato da tutti i poltronari intimoriti dal voto. Invece c’è stato il compromesso, e inevitabilmente l’apertura alle possibili future e squallide caciare in Aula. Vedremo.
Mario Draghi è l’italiano più noto e stimato in tutto il mondo. Il curriculum parla chiaro. Addirittura Obama nelle sue decisioni economiche preferiva che il suo ministro dell’economia ascoltasse prima il parere di “Mario”. Un top di cui il nostro paese deve andare orgoglioso. Riprendo una metafora calcistica usata da Renzi in settimana: “l’Italia avrà tanti soldi come mai nella storia. Un calcio di rigore. Ora è stato scelto il migliore rigorista”. In effetti Draghi ha ricevuto il sostegno di tutti i partiti (ad eccezione di Fratelli d’Italia), dei sindacati e di Confindustria.
L’unico neo, ripeto, potrebbe essere rappresentato dalla squadra scelta, un frullato di frutti tra loro poco compatibili. D’altra parte i giorni che hanno portato alla formazione di questo esecutivo sono stati paradossali. Un trionfo dell’incoerenza. In un editoriale di circa un anno fa scrissi che si erano concretizzate già due combinazioni “improbabili” tra forze politiche, impensabili alla vigilia per gli insulti scambiati reciprocamente in passato. Prima c’è stato un governo Lega-M5S, poi M5S-Pd. Dissi: manca un governo Lega-Pd e il triangolo sarà completato. Con Draghi si è verificato proprio questa combinazione.
In realtà, con l’ex capo della Bce, si è palesato un altro miracolo: M5S al governo con Berlusconi. Non lo avevo considerato nemmeno, tant’è che mi fermai al triangolo.
In settimana, inoltre, ho trovato davvero raccapriccianti le dichiarazioni rilasciate dai leader politici dopo le consultazioni con Draghi. È sembrato quasi che tutti abbiano deciso di sostenere il futuro governo per il solo fatto che il premier incaricato abbia accettato le condizioni imposte da ognuno di loro, ingoiando il rospo gigantesco di tutte le affermazioni fatte in passato: Salvini che non avrebbe mai governato con la sinistra, i grillini che consideravano Draghi la causa di tutti i mali dell’Italia (per non parlare di Berlusconi con il quale governeranno), il Pd che avrebbe accettato solo il nome di Conte per poi acclamare Draghi un minuto dopo la sua convocazione al Colle.
Chissenefrega se poi il M5S abbia perso ministeri di peso, se il Pd al governo conti poco o nulla visto che i suoi voti in Parlamento saranno ininfluenti ai fini decisionali (votando a favore del governo anche La Lega), o se qualche giorno fa Salvini aveva detto che sarebbe andato al governo solo se si fosse presa in considerazione la flat tax che Draghi ha perentoriamente bocciato? Va bene tutto a tutti. Pur di rimanere al potere si aggrappano a tutto.
Da ridere, infine, la storia del super ministero. Da due anni il paese cade a pezzi, lavoro economia e salute da rinfrancare, e cosa fa il M5S per giustificare la presenza al governo con Berlusconi? Il super ministero dell’ambiente, che tra l’altro non sarà guidato da un grillino. Per non parlare del quesito thriller sulla piattaforma Rousseau circa il sostegno del Movimento al governo Draghi. I grillini, timorosi per il “no” al governo da parte della base, hanno formulato la domanda in maniera tendenziosa, ci mancava solo che scrivessero: “se voti No non ti attecchirà il vaccino anticovid”.
Cari politici, capite che casino viene fuori ogni due anni? E le acrobazie ridicole in cui vi cimentate? La colpa è da trovare nella legge elettorale. Cambiatela.