La procura federale belga sta conducendo un’inchiesta che ha come oggetto la presunta corruzione di parlamentari europei da parte del Qatar.
La procura sospetta che diverse persone all’interno del Parlamento Europeo (eurodeputati, assistenti e funzionari) abbiano ricevuto ingenti quantità di denaro o regali costosi al fine di influenzare le decisioni del Parlamento Europeo a favore del Qatar, in particolare per allontanare le accuse di scarso rispetto dei diritti civili e umani, e di sfruttamento disumano dei lavoratori, immigrati, durante la realizzazione delle infrastrutture (stadi e grattacieli ecc.) per i Mondiali di calcio: corruzione per pulirsi l’immagine agli occhi del mondo.
Finora sono state arrestate 4 persone tra le quali l’ex parlamentare europeo (3 mandati, 2004-2019) italiano Antonio Panzeri (sospettato di essere il manovratore che metteva in atto la corruzione), la greca Eva Kaili, una delle 14 vice presidenti del Parlamento europeo e Francesco Giorgi, compagno di Kaili ed ex assistente di Panzeri. Le accuse sono di associazione a delinquere, riciclaggio e corruzione.
Si tratta di un’indagine iniziata a luglio del 2022 ma resa pubblica solo ora.
Sono state fatte diverse perquisizioni nelle case e negli uffici, tra cui mi piace ricordare quella negli uffici di Marc Tarabella (non arrestato), eurodeputato belga di origini italiane, vicino a Panzeri, che aveva dato del “fannullone” a Matteo Salvini, attaccandolo per le assenze a Bruxelles. Un moralista.
Durante le perquisizioni sono state trovate dalla polizia belga sacchi di banconote per un valore di 1.5 milioni: 900 mila nella casa di Kaili-Giorgi e nella valigetta del padre di Kaili che cercava di scappare, e 600 mila nella casa di Panzeri.
La sensazione è che sia in arrivo una valanga, con indagini che potrebbero allargarsi a macchia d’olio interessando diversi parlamentari (si parla di oltre 60). Francesco Giorgi avrebbe già ammesso davanti alla polizia belga e al giudice di fare parte, col ruolo di contabile, di un’organizzazione controllata non solo dal Qatar ma anche dal Marocco, deputata a interferire negli affari europei attraverso la consegna di denaro e regali di lusso. Giorgi, inoltre, avrebbe fatto i nomi di altri europarlamentari.
In sostanza siamo davanti ad uno scandalo vomitevole. Nonostante la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola abbia dichiarato che non ci sarà immunità per i responsabili e che si lavorerà per rendere il Parlamento più impermeabile alle influenze esterne, credo che la cosa migliore a questo punto siano le dimissioni in blocco di tutto il Parlamento stesso, con successive nuove elezioni, se ancora ci sarà la voglia di avere un’Europa che decida per tutti.
Le immagini delle valigette piene di denaro contante con banconote soprattutto da 20 e 50 euro (quelle da 500 euro ovviamente non vanno bene, in perfetto stile mafioso) fanno diventare addirittura tragicomici i rilievi fatti dall’Europa sulla manovra economica italiana circa il tetto al contante e l’utilizzo del Pos.
Quando ci imbatteremo nei giudizi dati dall’Europa circa l’affidabilità dei pesi europei, o nella classica frase “ce lo chiede l’Europa”, inevitabilmente penseremo a questa banda di corrotti e corruttori, e allo squallido giro di mazzette, nonché alla possibile trasversalità del fenomeno, che potrebbe riguardare un po’ tutti (come successe nel nostro Paese con Mani Pulite). Per tale motivo ritengo che questo Parlamento andrebbe sciolto in toto.
Concludo con i Mondiali di calcio. I moralizzatori di questi giorni non sono mai intervenuti nei mesi scorsi sulle motivazioni che hanno portato a disputare la kermesse mondiale in pieno inverno, sconvolgendo i campionati di calcio di tutto il mondo. Eppure le motivazioni sono da ricercare nei soldi pagati, lecitamente, dallo Stato ospitante, il Qatar. Servivano le valigette per indignarsi?