I talebani sono fondamentalisti islamici che hanno guidato l’Afghanistan in maniera autoritaria e repressiva dal 1996 al 2001.
Il loro regime fu rovesciato dagli americani nel 2001 per il gran rifiuto di consegnare Osama Bin Laden, leader di Al Qaida, gruppo terroristico che aveva organizzato e compiuto gli attentati alle Torri Gemelle di New York nel 2001 (quasi 3mila morti) e che trovava protezione proprio in Afghanistan (dove erano presenti i campi di addestramento del gruppo). Nel 2011 Osama Bin Laden è stato ucciso in Pakistan mentre i talebani non si sono mai arresi, nè hanno mai lasciato l’Afghanistan.
Dopo 20 anni di guerra nel febbraio 2020 ci sono stati gli accordi di pace a Doha: gli Stati Uniti ritirano le truppe dal territorio afghano mentre i talebani in cambio eviteranno di attaccare le forze statunitensi. Il Paese sarebbe dovuto rimanere nelle mani di un nuovo governo alla cui difesa avrebbe dovuto provvedere un esercito afghano istruito, addestrato ed equipaggiato dalle forze USA-NATO.
Dopo il ritiro delle forze militari occidentali i talebani hanno rapidamente conquistato vaste aree di territorio prendendo il pieno controllo del Paese. L’esercito locale si è sciolto come neve al sole. Biden ha difeso la scelta del ritiro delle truppe dall’Afghsnistan: “L’obiettivo non era ricostruire una nazione ma sconfiggere il terrorismo (Al Qaida). Non possiamo rimanere in eterno e avere altre vittime americane. I soldati afghani da noi equipaggiati e resi molto più forti dei talebani non hanno mostrato la volontà di combattere i talebani”.
Un po’ di considerazioni da afghanistanologo come tanti italiani in questo momento, dopo che siamo stati virologi e allenatori della Nazionale di calcio. Innanzitutto le missioni militari servono, contrariamente a quanto sostenuto da tanti pagliacci della politica e da altre persone convinte che si tratti di spese inutili. L’equilibrio nel mondo, in termini di sicurezza internazionale, terrorismo, migrazioni epocali e morti di persone civili sfortunate dipende anche dai teatri operativi presenti nei territori caldi del mondo. Questi giorni lo dimostrano.
In Afghanistan ci sono morti e disperazione, e il mondo intero si chiede se tornerà la minaccia del terrorismo (senza una missione militare il dubbio resta). Al Qaida è indebolita, ma la sua organizzazione esiste ancora. Si rinforzerà? Avrà di nuovo la protezione talebana? I nuovi talebani sembrano personalità diverse, hanno promesso amnistia per i funzionari statali e rispetto per i diritti acquisiti dalle donne in questi anni (diritto all’istruzione, al lavoro ecc.) compatibilmente con la Sharia (nel mondo islamico, le regole di vita date da Dio per la condotta morale e religiosa delle persone). Sembra l’inizio di un nuovo corso, più moderato. Sarà così?
Intanto hanno sparato sui manifestanti contro il regime (35 morti) e stanno cercando casa per casa artisti, attivisti e persone che si erano schierati contro di loro, nonché le persone che hanno operato come collaboratori Nato in questi anni. I talebani lo hanno dichiarato apertamente: la legge sarà quella della Sharia, non ci sarà democrazia. La vera paura del popolo afghano, che da sempre segue la Sharia, è l’interpretazione delle norme, che può essere più o meno rigida. Per i talebani questa interpretazione deve essere radicale, con tutto ciò che ne consegue.
Torno sulle parole di Biden, che si è mostrato stupito per la rapidità del collasso del governo e delle milizie afghane istruite dalle forze militari USA. Io non le condivido. È come se un maestro rimproverasse un suo studente, da lui preparato, per essere andato malissimo ad un esame. La colpa è di entrambi, mi sembra scontato. Biden ha poi affermato che il vero obiettivo della missione era sconfiggere Al Qaida. Se fosse vero, perché non sono andati via prima?
Personalmente ho trovato anche disonorevole il modo in cui gli occidentali, (diplomatici e non) stanno lasciando il Paese, alla chetichella e quasi di nascosto, uno schiaffo a chi ha dato la vita in quella Terra per obiettivi che a questo punto possiamo dichiarare non raggiunti: le immagini drammatiche dell’assalto all’aeroporto da parte di persone sfortunate (insisto con questo aggettivo, la sfortuna è essere nati lì) che si aggrappano agli aerei in movimento e muoiono, rimarranno nella storia dell’umanità, e l’Occidente ha fatto sicuramente una figuraccia.