Avamposto sicuro

Analisi sul presente e sul futuro

  • di Antonio Martino

L’EDUCAZIONE SESSUALE NELLE SCUOLE.

16 Novembre 2025

L’educazione sessuale nelle scuole italiane non è una materia obbligatoria a livello nazionale, ma è affrontata, dopo l’entrata in vigore delle nuove linee sull’educazione civica, attraverso progetti e iniziative regionali, sotto forma di educazione al rispetto e alle relazioni.

In settimana c’è stato un duro scontro parlamentare sul disegno di legge presentato dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara sull’educazione sessuale a scuola. Il testo introduce l’obbligo del consenso scritto da parte dei genitori, che hanno la possibilità di visionare in anticipo il materiale didattico utilizzato, per qualsiasi attività scolastica che tratti temi legati alla sessualità. Tale obbligo si applicherà alle scuole medie e superiori, mentre per l’infanzia e le elementari è previsto il divieto di svolgere attività di educazione sessuale e affettiva.

Il ministro ha chiarito che il disegno di legge non impedisce l’educazione sessuale nelle scuole, come sostenuto dalle opposizioni, e tantomeno impedisce la lotta ai femminicidi. La bagarre scatenata in Aula ha tuttavia portato ad un rinvio “ad altra seduta” dell’esame del ddl Valditara che era stato fatto approvare in Consiglio dei ministri a maggio scorso.

I nodi e le controversie sull’educazione sessuale nascono dalla visione di fondo che le forze di centrosinistra e di centrodestra hanno su di essa, con le prime che si sono da sempre mostrate aperte e favorevoli e le seconde che si sono mostrate in più occasioni scettiche, sostenendo in alcuni casi che potrebbe trattarsi di una strategia per diffondere la cosiddetta ideologia gender (promozione dell’idea che il genere sia una costruzione sociale e non sia determinato dalla biologia).

A mio avviso l’educazione sessuale e affettiva ben strutturata porta tanti benefici, dalla conoscenza delle malattie trasmesse sessualmente alla conoscenza sul consenso e sulle relazioni sane, dal rispetto verso la donna al contrasto della violenza di genere. D’altro canto per ridurre i femminicidi le stiamo provando tutte, e anche la legge contro la violenza di genere introdotta nel 2019 (Codice Rosso), sacrosanta, non sta avendo gli effetti sperati, visti i recenti e innumerevoli casi di femminicidio.

La gazzarra in Aula è nata dalla volontà del ministro di introdurre l’obbligo di richiedere il consenso dei genitori alle medie e alle superiori. Personalmente lo trovo giusto, considerando fondamentale per la crescita non solo la scuola ma anche la famiglia. Si parla spesso di una necessaria alleanza scuola-famiglia, tanto da chiedere il consenso per film, uscite, gite ecc, perché non chiederlo per attività così delicate come potrebbero essere dei corsi exstracurriculari sull’educazione sessuale?

La legge infatti non va ad impattare sulle attività previste dal ministero (l’art. 1 della legge recita “fermo restando le indicazioni nazionali dei programmi scolastici”) che includono corsi di vario genere, all’empatia, al rispetto ecc., ma riguarda attività extracurriculari con l’intervento di soggetti esterni, che possono fare parte di gruppi o associazioni di vario genere, da quelle che lottano contro la violenza sulle donne a quelle che lavorano per combattere le discriminazioni per orientamento sessuale o identità di genere (associazioni Lgbt, famiglie arcobaleno ecc).

È giusto a mio avviso che un genitore ne conosca l’autorevolezza, i metodi e i materiali didattici utilizzati per la formazione di un figlio di 11 anni. Se l’insegnamento è inadeguato può generare confusione anziché chiarimenti. A tal proposito potrei fare dei distinguo e accettare l’eliminazione del consenso dopo i 16 anni: un ragazzo di prima media, undicenne, non è paragonabile ad un ragazzo di quinto liceo, diciottenne.

In conclusione l’educazione sessuale a scuola è utile per i nostri giovani esposti, attraverso i social e la rete, a informazioni imprecise e ad una sessualità precoce e non mediata, è utile per gestire meglio le emozioni e costruire relazioni sane, è utile per ridurre i tabù e aiutare le famiglie a parlare più facilmente di questi temi a casa, è utile per conoscere meglio il proprio corpo e sentirsi più sicuri. Tuttavia non escludiamo i genitori, che conoscono i propri figli più di chiunque altro.

Posted in: Cultura Tagged: educazione affettiva, Educazione sessuale nelle scuole, Scuola

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